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Mailand è Milano in tedesco. A chiamarla così è Konrad, incarnazione ventenne del giovane Corradino. Si è appena iscritto all'università e trasferito in città dalla provincia. Divide una tripla sui Navigli con due amici, coalizzati contro una padrona di casa sciatta, avida e ficcanaso - "un ciabattoso coacervo di cattive abitudini". Gli basterà poco per pentirsi degli studi scelti, ma la vita del fuori sede non ammette ripensamenti: è un continuo incagliarsi, commovente ed esilarante, tra sogni inseguiti, estenuanti partite a Risiko, improbabili lavori part-time e la scoperta di una sessualità multipla e incerta. Konrad ci prova, attraversa linee d'ombra non solo esistenziali, accompagnato da una madre apprensiva, una nonna vendicativa e un affabile datore di lavoro, sosia dello scrittore Romain Gary, che gli proporrà di scrivere biglietti di "commiato dall'esistenza terrena" a pagamento. Sullo sfondo di una Milano straniera e misteriosa, Nicola Pezzoli scrive il suo romanzo più dissennato, struggente e scandaloso, prendendo a piene mani dal cuore tragicomico della vita. Dopo "Quattro soli a motore" (la Campagna) e "Chiudi gli occhi e guarda" (il Mare), "Mailand" (la Città) chiude l'originale trilogia pezzoliana sul romanzo di formazione. "Eravamo molto diversi. Un longobardo, un bolognese e un siciliano... roba da barzellette popolari".