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«Da Seul al Canada, dal Giappone agli Stati Uniti ci si occupa di Iannis Xenakis, si ascolta la sua musica, si seguono le sue fascinose conferenze in cui filosofia, astrofisica, matematica, architettura, ingegneria biologica e musica sembrano trovare una forza di stimolazione reciproca delle più rare. E possibile che in un mondo sempre più diviso in settori di specializzazione questo ingegnere greco - che dopo aver combattuto ed essere stato gravemente ferito nelle strade della sua Atene volle ad ogni costo diventare musicista - venga considerato un simbolo della possibilità di ricongiungere i vari aspetti della personalità umana... All'inizio della seconda parte di questo volume compare un breve scritto di Milan Kundera nel quale Xenakis viene definito "profeta dell'insensibilità". E questa, un'intuizione fondamentale che fa del musicista greco il grande demistificatore della musica dell'Occidente... È proprio con il pensiero rivolto a questo aspetto fondamentale della sua personalità che sono andato a Parigi per incontrare Xenakis...». Inizia così il racconto della vita di Xenakis nato da una lunga conversazione che Enzo Restagno ha avuto con lui, nel 1988, nella sua casa di Parigi. Nella seconda parte del libro, dedicato al compositore nato nel 1922 e morto nel 2001, Frangois-Bernard Mâche, Rudolf Frisius, Maurice Fleuret, Ernesto Napolitano e Harry Halbreich analizzano i vari momenti della produzione di Xenakis dando un apporto di assoluta novità alla bibliografia del compositore. Un saggio dello stesso Xenakis, scritto appositamente per questa occasione, costituisce un ulteriore aggiornamento del suo pensiero musicale. Chiude il volume un'ampia appendice, a cura di Giorgio Pugliaro, che comprende il catalogo delle opere, la bibliografia e la discografia.