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Sono versi che, nati da un vissuto affettivo e professionale, si affidano interamente alle risorse alchemiche della scrittura e al potere evocativo della parola. Essi vagano intorno a presenze ineludibili e a esperienze maturate nel corso degli anni, mentre paesaggi collinari e marini fanno da sfondo e da co-attori agli echi memoriali che si levano improvvisi per materiarsi in poesia. Una poesia che, benché governata dal sentimento di perdita e da emozioni ancora brucianti, vibra di un'esaltante fiducia nelle facoltà salvifiche della letteratura, della musica e della natura. Arte, cultura e natura costituiscono quindi l'humus privilegiato di queste Vaganze che, nonostante si alimentino di un dialogo incessante con il passato e con presenze/assenze fondamentali per il farsi di questa parola, vogliono essere un brindisi alla vita, che germoglia anche dalla sofferenza e dalla morte e trionfa su tutto, sul male e sul non-più. Con la prefazione di Alessandro Quasimodo