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Pubblicati nel 1937, Golgotha des Nordens e Hexen, Ketzer, Heilige colpiscono indubbiamente per la loro particolarità. Corredati di un ricco - e per l'epoca alquanto inconsueto - materiale iconografico opera di Werner Graul stesso - chi non ne ricorda la celeberrima locandina del film "Metropolis"? -, a illustrazione di ciascun capitolo, i due testi si fanno portavoce e immagine di una visione decisamente pagana della storia, strabordante di luce e di vita, di purezza e incanto, e dunque necessariamente ostile alla Chiesa, sua antitesi. La nettezza dei tratti e il forte potere evocativo che contraddistinguono ogni singola pagina porteranno il lettore a viaggiare nel tempo, a viverlo, tra le gesta e le parole tuonanti di sovrani, Papi ed eretici atte a incendiare gli animi e la crudezza della lotta sanguinosa contro l'essenza primordiale, tra canti di gioia e grida disperate, tra braccia levate al Sole e il sibilo delle asce, tra i fuochi del Solstizio e il buio terribile delle segrete.