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Tilde e Bep, sono due novelli sposini, provenienti dalle povere vallate della Bergamasca. Essi giungono in Svizzera, alla ricerca di un posto di lavoro sicuro e con l'obbiettivo di creare una famiglia. Voltano le spalle a un Italia segnata dal dopoguerra, portandosi appresso pochi stracci e tanti ricordi. La passione per l'agricoltura e gli animali, da sempre parte della loro vita sin dagli albori, non li lascerà mai. L'agricoltore: uno dei lavori più umili, senza giorni di riposo, legato inesorabilmente alla terra e al tempo meteorologico. Coltiveranno il loro sapere, tramandandolo di generazione in generazione, fino ai nipoti, i giovani del giorno d'oggi: il futuro dell'agricoltura moderna. Durante la narrazione, verranno a galla le usanze di una volta e i rapporti freddi famigliari; il distacco evidente tra uomo e donna, in contrasto con le diversità relazionali del giorno d'oggi e i cambiamenti umanitari attuali. Tratto, in parte, dalle reali esperienze di alcuni parenti, compaesani e non, questo libro vuole ricordare i sacrifici dei nostri predecessori: il loro sapere non deve andar perduto.