Tab Article
"Quante volte ci siamo chiesti la mattina, fissando il vuoto davanti al caffè, cosa sia la normalità. Se essa esista e, soprattutto, se ne abbiamo mai fatto, o mai ne faremo, parte. Quante volte avremmo semplicemente desiderato una semplice, banale, a volte perfino noiosa e scontata, vita normale. Quante volte ci è sembrato di sfiorare la follia. Quante volte abbiamo temuto di crollare, di non farcela, non ancora una volta almeno, a reggere tra le mani questo tesoro liquido che si chiama vita. Quanti tappeti nascondono briciole di una vita che a volte non è stata abbastanza morbida. Pensavo di averne vissute tante. Ero sicura di aver sviluppato un'empatia tale che sarei stata certamente in grado di comprendere il dolore altrui. Aiutare. Eppure, non appena ho varcato per la prima volta la soglia della Comunità terapeutica doppia diagnosi Emmaus, ho capito che sarebbero stati quei ragazzi e quelle ragazze ad insegnare a me molto più di quanto io avevo da offrire loro. Forse non esiste poi nessuna soglia da varcare. Balliamo tutti su un'instabile palcoscenico; così ampio ed adorno che semplicemente non ci accorgiamo della sua precarietà".