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Sotto forma di singolare canovaccio di riflessioni, si cela un testo sperimentale, in cui l'autrice affronta e doma il difficile dialogo letterario tra prosa e poesia, filosofia e pittura. La prosa qui diviene metro di misurazione del reale, sabotando i suoi scontati preconcetti; la poesia, invece, si fa attesa che avvicina il lettore al mistero del Tempo, nell'amore assoluto che la circonda. Infine, attraverso la pittura - sentita come preludio della rinascita affettiva del momento poetico, scritto nel silenzio vocale - cade ogni banalità. Ecco dunque che il testo si fa connubio di queste arti, in un canzoniere dai toni sovversivi e singolari. Scritto e letto da una voce unica e mai leziosa, quella che proviene dall'autrice.
