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Certe storie si annidano dentro le case come i granelli di polvere; non si vedono aleggiare, ma se, in una stanza, all'improvviso, da un'anta della finestra appena scostata, penetra un sottile fascio di luce, li percepiamo e ci rendiamo conto che sono proprio loro a rifrangere la luminosità. Allo stesso modo, i racconti degli adulti sentiti e risentiti vivono nello spazio domestico e s'acquattano negli angoli pronti a regalare la rifrazione di una luce, uno sfavillio, una verità. È quello che è accaduto alla storia che vi apprestate a leggere. Il Padre ha raccontato. Il Figlio, nel tempo, ha sentito narrare più volte, ma come in un sottofondo smorzato e distante, fatti di tanto tempo prima; via via l'ascolto si è fatto più attento a quella vicenda personale, che si stagliava sullo scenario della grande Storia. Il Padre se n'è andato. Ma la sua testimonianza continuava a vivere, a respirare, nella grande casa sulla piazza. Il Figlio sapeva che lì erano custoditi quaderni, fogli: le parole dello straordinario racconto di Italo.