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Oggi del prof. Guido Amedeo Vitale di Pontagio diplomatico e sinologo, forse uno dei più famosi, non si è scritto abbastanza anzi di lui si è scritto poco o niente. Tuttavia, l'esistenza di un corposo ed interessante archivio storico, volutamente aperto dagli eredi per renderlo usufruibile agli studiosi con più assiduità e conoscenza, mi ha suggerito la pubblicazione di questo libro. In esso attraverso: immagini, fotografie, trascrizioni rilevati dai diari con interessanti situazioni e considerazioni storiche vissute in prima persona; viene raccontata l'esperienza umana dell'uomo, del diplomatico, del padre di famiglia e dell'irriducibile studioso della lingua e della cultura sinica. Da fin troppo tempo obliato e dimenticato sia dalla storia italica che dal mondo accademico a centotre anni dalla sua morte, Wei-Dà-Leì (Guido Vitale) è considerato ufficialmente oggi il Padre della Patria per l'intero popolo cinese. Fu colui che anticipò e fece conoscere l'importanza della letteratura popolare procipua rinnovatrice della lingua popolare baihua dopo l'abbandono della lingua classica wenyan.