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Un soggiorno a Lussino, il mare, la stanza in affitto, la gita in barca, la febbre, l'angoscia... È l'inizio di un lungo travaglio interiore, il percorso di un uomo che si scopre Persona e poi, forse, uomo di Dio. Spesso ricerchiamo la nostra strada attraverso uomini particolari; ci giunge la voce di uno di loro, dotato di una grande carica umana, che analizza il proprio percorso di fede chiedendo silenziosamente aiuto a coloro ai quali, per primo, ha portato conforto... Questi e altri tremendi pensieri gli facevano pesare di più la sua solitudine, un tempo confortata dall'amore di quel Dio che ora discuteva. Che aveva abbandonato. Una mancanza, un'assenza immane, insostituibile; un vuoto profondissimo che lasciava nella sua coscienza, nel suo Io interiore che una volta chiamava anima, una ferita profonda, lacerata, sanguinante. Uno sconforto assoluto, insanabile e tragico tanto da fargli apparire come unica soluzione, da fargli agognare violentemente l'oblio totale da raggiungere in qualsiasi modo, persino con la distruzione di se stesso. Pur di non pensare, pur di non restare solo... "Chi è più solo di un prete senza Dio?".