Tab Article
"Io non ho le prove" non è un libro che affronta problemi o suggerisce soluzioni, piuttosto prende di mira malcostumi e cattive consuetudini, nel tentativo di convogliarci sopra l'attenzione del lettore. Potremmo dire che è un libro che tira i sassi nello stagno ma non leva via la mano, nella speranza che i cerchi che si formano sulla superficie, facciano venire la voglia di discutere su quello che succede appena sotto il pelo dell'acqua. Le piccole storie di tanti protagonisti si intersecano fra loro a Parvenze e a Pasticci. La prima è una città capoluogo di provincia; il secondo è un paesone-satellite nato dal quasi nulla che era il tutto nell'armonico mondo contadino che ha soppiantato. La speculazione li ha uniti in un tessuto urbanistico e politico senza soluzione di continuità. Lo stagno dove vengono lanciati i sassi è il lago di Parvenze. Lo forma una grande ansa del fiume proprio lì, all'altezza della città, dove rallenta fino a sembrare fermo; fino a dare la sensazione che osservi, allibito, cosa succede a Parvenze e nei suoi paraggi...