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È il 1868. Un neonato viene depositato alla ruota della Pietà di Venezia, accompagnato da un biglietto manoscritto come segnale di riconoscimento. Angelo - questo, il nome che gli verrà assegnato - sarà dato in affidamento a una famiglia contadina di Noventa di Piave, dove crescerà senza evidenti problemi, ma con il marchio interiore di "figlio di nessuno". Divenuto adulto, si metterà sulle tracce della madre e saprà che anche lei lo ha cercato. Nel frattempo, la sua vita procede felicemente: Angelo sembra baciato dalla fortuna e riesce ad avviare un'attività propria, prima che la grande guerra sconvolga l'esistenza tranquilla della sua famiglia. Al termine del conflitto, ormai cinquantenne, Angelo riprenderà a interrogarsi: resterà per sempre "figlio di nessuno"?