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Esiste una sorta di sincronicità negli eventi, ci aveva sempre creduto. Turchese ha trent'anni, poca voglia di lavorare e la sicurezza presuntuosa di chi appartiene a una ricca famiglia. Vive a Roma, lontana dalla routine borghese, sospesa in un mondo di irrequieta infelicità. Fuma erba e abusa di psicofarmaci per placare i tormenti che attanagliano la sua mente. L'unico punto di riferimento è Flaminia, l'amica di infanzia calma e riflessiva, che puntualmente riesce a stanarla da guai e malinconie. Turchese, nel cuore di una città che segue a fatica i battiti delle sue emozioni, osserva dalla finestra un barbone che dipinge marciapiedi e urla versi di poesie sulla morte. Lo studio della psicologa rappresenta l'unico luogo in cui ogni cosa sembra poter essere messa al suo posto, fino a quando Turchese inizia a ricevere una serie di lettere anonime e un invito a giocare. Il mittente diventa presto un alter ego in incognito che domina pensieri e azioni della ragazza. Una storia dirompente che trascinerà Turchese nel vortice di un passato torbido e irrisolto. Perché, dopotutto, è nell'ombra che si distingue la luce.