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Un pianerottolo e un tubo dell'acqua che si rompe. Nasce così "Le coincidenze sospese", biografia di Enrique Vargas - fondatore del Teatro de los Sentidos, antropologo colombiano, costruttore di giochi, cacciatore di sogni - un libro che racconta e tace al tempo stesso, che respira attraverso le parole omesse. L'infanzia nella piantagione di caffè in Colombia, dove un bambino solitario inventava giochi nella foresta per sorprendere i cugini di città. Il debutto, da giovanissimo, in teatro. La notorietà e l'arresto, a causa della sua battaglia per i diritti dei portoricani di Harlem. E la vita in Europa, dove il regista si ferma, ancora una volta, per una coincidenza. "Le coincidenze sospese" è anche la storia dell'incontro tra il regista e l'autrice, Maria Pagliaro. Vite come fiumi che confluiscono e si riconoscono nella poetica della sincronicità. In queste pagine si possono incontrare risposte, ma soprattutto una domanda. E poi un'altra, e un'altra ancora. A Napoli, quando qualcuno è particolarmente felice, se prende un caffè al bar ne paga due, lasciandone uno "sospeso", per chi si affaccerà sulla soglia dopo di lui. Anche le coincidenze sono così: ci attendono dietro una porta. Tocca a noi bussare, entrare. O forse solo restare in ascolto, per comprendere che tutto è già qui anche se non si vede.