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Personaggio della scena letteraria dei primi decenni del Novecento, Ettore Cozzani riversa in questo libro tutto l'amore per la sua terra natale, la ridente e aspra regione della Lunigiana storica. L'autenticità dell'ispirazione fa sì che la sua forte espressività riesca ad animare scarne leggende paesane con tono vibrante. La tematica religiosa assume aspetti visionari, suggestivi, in cui una nave senza vele e senza equipaggio trasporta miracolosamente il Preziosissimo Sangue di Cristo fino alla foce del Magra, o le coste di tutto il mondo si parano davanti agli occhi di un pellegrino dall'altura della Castellana (un monte sopra Porto Venere), o il Diavolo stesso appare in groppa a un cavallo rosso con occhi lampeggianti di verde a promettere a un povero disperato ricchezza e felicità terrena in cambio dell'anima. Comico e scanzonato il racconto sulle rivalità tra due paesi vicini, che si traduce in una vera e propria gara di stupidità. Ma il vero protagonista di queste leggende non è l'uomo con le sue passioni e la sua fede: sono la terra e il mare della Lunigiana, i suoi profumi e i suoi scorci rocciosi e lo sciabordio delle onde nelle insenature.