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"Siamo tutti in attesa, per qualcuno presumibilmente più lunga, per altri più breve... ma non voglio viverla come un periodo della mia vita diverso da come è stata finora, anche se il mio ruolo è scaduto o è diverso da prima. Penso anche di essere fortunato in confronto a chi trascorre l'attesa in condizioni psichiche o fisiche menomate. In fondo, vivo l'esperienza della vecchiaia con consapevolezza e con gli strumenti per analizzarla. Il tornaconto sta nel poterlo fare e non nella gioia che dà. Chi dice che la vecchiaia è bella? Non lo è. Lo può essere solo nella misura in cui uno invecchia mantenendo caratteristiche del non-vecchio. Quindi la non-vecchiaia è bella". I viaggi in treno di Davide Schiffer diventano pretesto e momento di riflessione profonda, di analisi introspettiva, di aggiornamento scientifico e di immersione nei ricordi di una vita votata alla conoscenza dell'uomo in tutti i suoi aspetti. Neuroscienze e idealismo tedesco, memoria collettiva e ricordi personali, tutto raccontato con delicatezza sapiente...