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Opera ambientata ad Orune, paese di nascita dell'autrice, nel periodo che va dalla prima decade del '900 alla fine della prima metà dello stesso secolo, periodo che comprende le due guerre mondiali e i loro immediati dopoguerra contrassegnati rispettivamente da fascismo ed emigrazione, viene pubblicata volutamente in coincidenza del centenario del primo conflitto, per contribuire a preservare il ricordo delle conseguenze che tutta la popolazione italiana, anche di paesi poco conosciuti come Orune, dovette subire. La protagonista è una figura femminile, Antoniedda, zia dell'autrice, la cui vita travagliata offre lo spunto per descrivere condizioni di vita, usanze e racconti locali dell'epoca. Antoniedda, primogenita di cinque figli di un matrimonio "incompiuto", si trova divisa tra due famiglie e costretta a crescere in fretta per accudire i fratelli più piccoli, con grandi difficoltà legate non solo alla triste situazione familiare, ma anche al tragico periodo storico. Nato nella parlata orunese della lingua sarda, il libro è stato tradotto in Italiano per una migliore comprensione. Ai lettori il gusto della scoperta.