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In occidente assistiamo a un rivolgimento culturale, virale in rete e nell'accademia, veicolato dal relativismo postmoderno. Diritti universali e ragione illuminista sono messi in crisi da antirazzismo e identità di minoranza. Intenti lodevoli rischiano di generare ostracismo, intolleranza e censura verso chi è "privilegiato". La "generazione offesa" tratteggiata dall'autrice, fatta di giovani ideologizzati sui social, finisce così per promuovere una sorta di nuovo oscurantismo. Mentre sfumano le storiche differenze tra destra e sinistra. Prima bollata come antireligiosa, la sinistra oggi simpatizza per le tradizioni degli "oppressi" e ne asseconda l'isolazionismo. La destra, che si ammantava di bigottismo, ora usa la laicità contro gli "estranei" ed esalta le libertà contro il "politicamente corretto". L'autrice, con taglio irriverente ma pieno di urgenza e passione, ci obbliga a fare i conti con questi fenomeni. Dal suo osservatorio francese offre uno sguardo laico, progressista, femminista, antirazzista e illuminista che non teme di essere démodé tra molti liberal, ma che non fa sconti a reazionari e xenofobi. Per metterci in guardia da derive che vediamo già a casa nostra.