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Rachele è bella e intelligente, ma non sa cosa vuole. Rachele ha poco più di trent'anni e una vita monotona dalla quale non ha mai preteso molto. La sua esistenza si trascina e oscilla continuamente tra le braccia dell'uomo di turno, le sedute dallo psicologo, le onnipresenti paranoie e le incomprensioni in famiglia e con le amiche. Rachele è alla ricerca disperata e inconsapevole di un posto dove poter stare bene. "Accendimi" è il non-luogo in cui metaforicamente qualsiasi ideale è stato frantumato dall'incapacità dell'individuo di uscire dal proprio io, restando intrappolato nei sentimenti più nascosti. Una prosa ricca in cui perdersi, immagine dell'inconcludenza e dello smarrimento che questa società provoca nei suoi componenti più giovani, una società in cui tutto è niente, ma dove cuore e cervello fanno il massimo per attaccarsi a qualcosa, per riuscire così a scappare per sempre dalla gabbia di tristezza che li tiene prigionieri.