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I navigatori dell'infinito (1925) è considerato il capolavoro di Rosny aîné. Il romanzo, in cui l'autore conia il termine "astronauta", è il resoconto immaginario della prima spedizione dell'uomo su Marte, delle esplorazioni in un ambiente ostile e dell'incontro di un gruppo di scienziati terrestri con una stirpe aliena in difficoltà. Superata la naturale diffidenza, i protagonisti avranno modo di scoprire, comprendere e apprezzare la civiltà extraterrestre, dando vita a un rapporto di collaborazione e rispetto reciproco. In questo modo potranno fronteggiare insieme la minaccia che rischia di spazzare via l'antico popolo marziano. Gli astronauti (pubblicato postumo in Francia nel 1960) è il seguito del primo romanzo e ne riprende le tematiche, approfondendone gli aspetti emozionali e ponendo al lettore alcune domande quanto mai attuali: è possibile che tra individui di etnie diverse, l'una per l'altra "aliene", sbocci un amore totale e incondizionato? È ipotizzabile la costituzione di una società interplanetaria pacifica e multirazziale? Ciclo marziano completo di J.-H. Rosny aîné, con un'introduzione di Sandro Pergameno e saggi di Massimo Del Pizzo e Jacques Bergier.