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Giovanni Piazza, coerentemente, nasce a Piazza Armerina, ridente località siculocentrica che, come quasi tutto il Sud, ride "pi nun chiànciri". Funzionario pubblico scapolo dalla nascita, scrive in lingua siciliana, romanesca e italica, ponendosi all'inseguimento della gioiosa e brillante prospettiva che in Martoglio e Trilussa raggiunge l'irraggiungibile. In ironici e allegracori "cunti" che, ridenti come la siculocentrica suddetta, tentano di ammantarsi di qualche tratto di teatralità grazie all'uso della lingua dialettale ed al rigorosissimo rispetto di metrica e di rima e di quant'altro rispettar si possa.