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"Le dita scivolano sulla tastiera accarezzando i tasti..." Con queste parole l'autrice inizia un lungo viaggio virtuale in cui la protagonista è guidata da una presenza immateriale che si manifesta sotto forma di voce, una voce che non si svela mai ma che diventa per lei una guida, uno stimolo e una necessità per ritrovare se stessa, per rimettersi in gioco, dopo una parte di esistenza non vissuta a causa di un incubo che si trascina fin dalla sua infanzia.