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«Ho conosciuto Dino Tebaldi, il maestro Dino Tebaldi, l'insegnate d'Italiano presso il carcere di Ferrara. Ancora: il pedagogo soccorritore degli zingari di Ferrara, il giornalista e il tipografo. Di più: scrittore e storico, romanziere e saggista. Geniale uomo d'infinita e semplice cultura perché modesto e umile servitore dell'altro e di tutti noi. Seduto vicino al tavolo della cucina; lo vedo ancora, mentre cerca di aprire le buste di plastica che contengono alcune penne - rigorosamente ad inchiostro verde -, i suoi quaderni per scuole elementari chiusi con elastici; la mano trema certamente per la voglia di lavorare e farmi vedere l'ultimo scritto. E sento la sua voce affaticata e cambiata dalla malattia che m'incoraggia, se possibile, a correggere lo scritto per poi stamparlo senza fretta! Così - dopo la mia testimonianza - troverete gli ultimi scritti di Dino Tebaldi: pensieri che parlano della sua vita, della Pace, del Destino e... infine egli stesso parla della morte. Considerazioni personali dalle quali si capisce la persona Dino Tebaldi; in modo particolare nel suo ultimo periodo di vita.» (Francesco Pozzati).