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Gli Alfagatti sono una razza speciale: sono, innanzitutto, i gatti di razza (e non) dipinti pelo per pelo, è il caso di dirlo, dall'illustratrice scientifica Gabriella Gallerani, in ordine alfabetico. A ciascuno la propria lettera per arrampicarsi, nascondersi, stiracchiarsi, giocare, sbadigliare o semplicemente stare in posa: e allora A come Angora, B come Bengala, C come Ceylon, D come Devon Rex. G come gatto (e come cosa sennò?), e ancora M come Maine Coon, P come Persiano, S come Siamese. fino a Zzzz come le 18/20 ore che un gatto trascorre quotidianamente a dormire. Ma gli Alfagatti sono anche "i" gatti che hanno fatto la storia... e la letteratura, il cinema, i fumetti, la musica e, naturalmente, la felicità degli autori che hanno condiviso la vita con loro. Siano essi tigrati o pointed, rossi o neri, randagi o di razza, questi gatti hanno tutti una cosa in comune: hanno tutti un Nome. E allora ecco un alfabeto di oltre 600 gatti "alfa", con altrettante piccole storie "spulciate" da Paola Gallerani: senza Apollinaris, Bébert, Boise, Catarina, Giuseppe, Murr e Williamina, Twain, Céline, Hemingway, Poe, Morante, Hoffmann e Dickens avrebbero scritto allo stesso modo? E se siamo certi che si debba a Pulcinella La Fuga del Gatto per clavicembalo composta da Domenico Scarlatti, senza Elvis (il gatto, altrimenti sarebbe una vera domanda retorica), John Lennon avrebbe composto quelle stesse canzoni? Se non ci fosse stato Spithead, Newton avrebbe inventato la gattaiola? Gatti muse, nel senso più tradizionale...