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Il saggio di Alba Castello pone al centro dell'indagine la seconda raccolta poetica di Lucio Piccolo, pubblicata nel 1960, Gioco a nascondere. L'opera, che costituisce un momento importante nella produzione piccoliana, coniuga la lezione di illustri modelli, ormai sapientemente assimilata, con una pronuncia originale e armonica. L'autrice mostra come, a partire da raffinate trame metaforiche, il poeta si interroga sull'esistenza, sul mistero dell'oltre-vita, sugli arcani di una natura favolosa e ancestrale. All'analisi puntuale della raccolta e, in particolare, di alcuni componimenti che sono al centro dell'invenzione si affianca, attraverso lo studio di alcune carte inedite, la messa a fuoco di parti dell'officina di Piccolo. In tale prospettiva il lavoro qui condotto rappresenta un acquisto significativo per la conoscenza dell'universo poetico piccoliano.