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Lo sviluppo economico rappresenta uno degli elementi costitutivi del potere nazionale. Diversi Stati nel mondo hanno raggiunto nel corso della loro storia una condizione di sviluppo rinnegando però alcuni dei principi tradizionali del liberalismo economico, soprattutto l'applicazione del libero commercio, adottando un forte protezionismo economico. Tuttavia, oggi gli Stati emergenti sono consigliati in maniera totalmente differente dai Paesi più ricchi e da diverse organizzazioni internazionali: per raggiungere il successo sarebbe necessaria una politica ultraliberale. Tutti i Paesi sviluppati, a partire dagli Stati Uniti, una volta entrati a far parte della struttura egemonica del potere mondiale e per evitare l'emergere di possibili concorrenti sono diventati sostenitori del liberalismo economico e del non-intervento dello Stato nell'economia, conferendo all'idea di libero commercio l'apparenza di un principio scientifico universale. Tale sistema ha permesso la creazione di un sistema centro-periferia caratterizzato da una forte asimmetria, nella quale dal centro provengono tutte le direttrici che regolano oggi le Relazioni Internazionali.