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Nei primi anni Settanta del XX secolo, la situazione geostrategica nel Mediterraneo appariva sempre più precaria. In quegli anni, era in corso anche la definizione del regime giuridico che avrebbe dovuto regolare lo sfruttamento del mare e questo "bene comune" sarebbe diventato, molto presto, teatro di nuove dispute. La Marina Militare - sotto l'energica guida del suo Capo di Stato Maggiore, l'Ammiraglio di Squadra Gino De Giorgi - seppe definire lo scenario geopolitico e geostrategico ed ebbe il coraggio e la forza di richiamare l'attenzione del Paese sulle minacce marittime che incombevano sullo stesso e sulle condizioni in cui versava la Forza Armata. Grazie alla Legge Navale del 1975 la Marina poté sopravvivere ma, soprattutto, rinascere.