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Stefania Bizzarri, Cecilia Ferrara, Enza Roberta Petrillo e Matteo Tacconi realizzano un'indagine a tutto campo su una delle principali leve economiche del pianeta, attraverso la descrizione dei grandi flussi della droga e le storie di narcos colombiani, trafficanti messicani, baroni dell'oppio afghani, stati falliti nell'Africa occidentale, padrini turchi, consorterie post-jugoslave e postsovietiche, intermediari britannici e olandesi, 'ndranghetisti e camorristi dell'economia mondiale. Ma mentre il mercato del greggio e degli strumenti della guerra è in larga parte regolato, quello delle droghe pesanti esce da ogni cornice giuridica e si conforma a un unico dogma: la moneta sonante. Il giro d'affari? Oscillerebbe, secondo l'Onu, tra i 100 e i 150 miliardi di dollari l'anno. Ammesso che siano attendibili, queste cifre sono solamente una goccia del grande narco-affare. Il punto è che il denaro incassato con la vendita della droga viene riciclato e si moltiplica all'infinito. Il nero diventa bianco in mille modi diversi. L'elenco delle "lavanderie" è sterminato: banche, conti offshore, palazzi, alberghi, casinò, ristoranti. E noi depositiamo i risparmi in istituti dove transitano i soldi dei narcotrafficanti, beviamo il caffè in un bar aperto con i ricavi di una partita di cocaina, dormiamo in hotel costruiti con i proventi dell'eroina. La droga è in ogni ingranaggio dell'economia globale e investe la nostra quotidianità.