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Prima dell'avvento del turismo di massa, viaggiare era un'esperienza che poche persone potevano permettersi. La difficoltà negli spostamenti, il tempo necessario a ricoprire le distanze, i collegamenti viari non sempre agevoli rendevano il viaggio un'esperienza straordinaria - nel senso letterale di fuori dall'ordinario. Anche per questo motivo la letteratura di viaggio ricopre da sempre un fortissimo interesse: dalle narrazioni di esplorazioni di paesi esotici all'avventura più quotidiana - ma non per questo meno rivelatrice - a contatto con luoghi più prossimi e familiari, il resoconto di viaggio rappresenta un mezzo formidabile per un racconto sull'uomo e sul suo rapporto con il mondo. E in questa antologia di testimonianze di "viaggi straordinari", effettuati tra l'800 e il primo '900 da letterati, giornalisti, esploratori, il viaggio diventa una delle modalità più efficaci per mettere in pratica l'indicazione sapienziale del "conosci te stesso"; perché è nel rapporto con l'ignoto (nel senso di non ancora disvelato), nella scoperta di luoghi, persone e suggestioni non ancora conosciute, che l'uomo impara a fare esperienza di sé.