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A soli diciotto anni, Marco Donati è il battitore più forte del campionato di pallapugno. Non teme rivali e vince un incontro dopo l'altro. D'altronde, nelle sue vene scorre il sangue del nonno Saverio, grande giocatore del passato, che gli ha trasmesso il talento, la passione e l'esperienza di gioco come sua eredità più preziosa. Ma questa eredità è anche una responsabilità, e Marco non sempre ne regge il peso. Quando poi viene travolto da avvenimenti e drammi più grandi di lui, crolla, e il suo mito finisce nel fango. Sarà solo grazie a un lungo lavoro, a un profondo esame interiore e ad un ragazzino che vuole diventare battitore - nel quale Marco rivede se stesso e i suoi sogni di gioventù - che il protagonista saprà rinascere come uomo e come giocatore. Marco capirà allora che cosa voleva insegnargli il nonno per essere un campione vero, nel campo e nella vita.