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Immersa nelle luci notturne di Parigi e New York "Sfinge" è la storia di una passione divorante e anomala in cui molto viene occultato: dalla prima all'ultima pagina, infatti, il lettore non sa se i due amanti siano un uomo e una donna, oppure due uomini, o ancora due donne. E questo imprime al libro uno stile folgorante e raffinato - a tratti quasi oracolare - che consente ad Anne Garréta di sfoderare la sua stupefacente dimestichezza con gli enigmi dell'eros e una perfetta padronanza del gioco letterario. È difficile non finire irretiti da queste pagine cariche a un tempo di sensualità e di morte: quel che la carne unisce, l'incerta identità dei due protagonisti separa, lasciandoci senza difese dinanzi alle abissali domande suscitate in noi da una divinità inconoscibile, quella sfinge che è l'amore.