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Il poeta Paolo Fichera torna in libreria con una nuova raccolta. A sei anni da "Bosco" (Anterem Edizioni 2013) esce "Figura", il quinto libro dell'autore (vincitore del Premio "Lorenzo Montano" nel 2012) i cui versi a oggi sono stati tradotti in inglese, francese, spagnolo, arabo, serbo-croato, albanese. "Figura", scritto tra il 2011 e il 2019, è la costruzione in versi di una cattedrale. Il libro, strutturato su più livelli formali, si muove in un'unica tessitura, in cui la conoscenza avanza nel telaio tendendo il filo, retrocede a fissare l'intreccio e riavanza a tessere la trama. Più che un libro di poesia, "Figura" è una mappa, un codice, un bosco. Ogni lettore potrà adagiarsi in una delle 25 sezioni in cui è suddiviso il libro, essendo la raccolta leggibile sia nella sua totalità, sia nelle sue singole parti. Al di là di ogni descrizione, "Figura" è un gesto d'amore verso la vita e la conoscenza, intese come sequenze interconnesse di un'unica perpetua iniziazione. Per questo il libro, fissato su carta, non può avere una fine, almeno nel percorso umano.