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"'Scimmie' (titolo originale 'Monkeys') è un romanzo fantascientifico, più scientifico che fantastico, denso di emozioni e sensazioni commiste e nascoste tra le righe di un linguaggio tecnico che, dopo un primo attimo di sorpresa, non spaventa più il lettore che intuisce come da lui non si pretenda conoscenza e comprensione tecnica, ma solo empatia e partecipazione all'emozione narrata. In un linguaggio tecnico, ma comprensibile (per quanti sono interessati al cervello e alle sue funzioni, anche a quelle ipotetiche), viene narrata l'esperienza di Oerjighe Aphaer, figura apparentemente neutra di un Osservatore appartenente a una civiltà avanzata nel tempo, in un Universo sconosciuto, che altro non è che un'indagine in un passato comune, condotta adottando un metodo investigativo evoluto, al fine di poterne trarre tutte le conoscenze possibili che riportano alla teoria dell'evoluzione: l'uomo è un primate derivante dai preominidi, scimmie che hanno svoltato verso l'ominazione. A lui appartengono impulsi antichi di milioni di anni e altri nuovi, sorti solo da qualche millennio, ma non per questo meno validi nella loro recente conglutinazione."