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L'opera di Matteo Rusconi rappresenta la vita della fabbrica e le sue alienazioni. Nella raccolta la condizione del lavoratore oggi, che sembra non essere tanto diversa - in alcuni tratti - dall'era fordista nei suoi esordi. Come a raccontarci che gli scenari, le geografie, le umanità, cambiano, ma le condizioni persistono nella loro essenza. Ma l'Io poeta emerge e si impone su un contesto che invece tende ad appiattire le capacità cognitive in favore di quelle "meccaniche".