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Il nome di Nicola Bombacci si accompagnerà sempre agli squilli più acuti e rivoluzionari della politica italiana tra le due guerre. L'importazione dell'idea di soviet, lo strappo di Livorno, il lavoro per rendere possibile il riconoscimento politico dell'Urss, l'autarchia, i diciotto punti di Verona, la socializzazione delle imprese, anche se non sono, soltanto, farina del suo sacco, devono molto a questo personaggio. Fedele al suo sogno rivoluzionario e non a un partito, risulta più coerente di molti ortodossi di entrambi i fronti. Nei fasti o nella polvere, fino alle estreme conseguenze, fu quel cuore rosso e autentico che gli eventi e certi ambienti genovesi non permisero di far sviluppare, in toto, nel petto del fascismo. Il saggio ricostruisce la vicenda personale e politica di Nicola Bombacci anche attraverso documenti inediti.