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Il secondo dopoguerra per l'Italia fu un periodo di colossali trasformazioni. Nel giro di pochi anni mutarono i modi di produrre e di consumare, di pensare, di concepire il presente e di progettare il futuro. Anche la letteratura seguì con grande interesse i rivolgimenti del periodo. Alcuni autori accompagnarono e descrissero l'epoca con opere che rappresentano snodi (Pasolini), libri che preludono alla nuova Italia industrializzata. Altri autori ancora sono vere e proprie tipicità (Bianciardi, Calvino, Arbasino) col loro narrare inquieto, multiforme, sperimentale. Vi è infine una tipologia di autori che pubblicano opere che in apparenza rappresentano controtendenze rispetto al fare letteratura dell'epoca (Cassola), ma che intimamente sono figlie del loro tempo. Questo il saggio della prima parte del volume. La seconda parte del volume contiene altri brevi scritti di argomento letterario e linguistico, spunti e suggestioni, con qualche incursione nella filosofia del linguaggio.