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Gli Exercitia servono a fondare un esercito, una milizia. Gli atti ripetuti, con ricorrenza, questo atletismo dello spirito, è necessario a calibrare l'individuo e depurare l'individualismo. Agli Exercitia bisogna obbedire: l'identità si rivela nell'obbedienza. Persona potente - altra cosa è la 'personalità', mero gioco di specchi alieno al miracolo - è chi si consegna al superiore perinde ac cadaver, "come se fosse un corpo morto". Questa consegna, questa sottomissione è la massima vitalità, il regicidio di sé ci rende re - l'obbedienza non è un giogo, ma gioia, perché il suo fine è la vittoria, la primizia, la vita contro la morte, dopo la morte. Gli Exercitia sono per tutti: servono "al fine di vincere se stesso e per porre ordine nella propria vita evitando di prendere decisioni in base a delle affezioni confuse". Raffinare se stessi implica un'operazione alchemica: di sé occorre estrarre il distillato, la purezza adatta a intraprendere, senza esitazioni, quella scelta, indubbia. Loyola semplifica: il tempo e lo spazio possono essere modellati a seconda delle nostre necessità. "Colui che ricopre mansioni pubbliche o occupazioni importanti, e risulta essere persona di cultura o di ingegno, può? dedicare un'ora e mezzo agli esercizi". Non si cementa una regola: si spazza una via. Ciascuno può avviarsi secondo le proprie forze.