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Figlia di un collaboratore di Diderot, e corrispondente del filosofo, Marie-Madeleine Jodin propose all'Assemblea francese un nuovo piano di legislazione che restituisse alle donne i «diritti che ci assicurano la natura e il patto sociale», rivendicando l'onore e il diritto di concorrere alla prosperità pubblica e rompendo il silenzio a cui la politica sembrava aver condannato le donne: Pareri legislativi per le donne, a tutti gli effetti, può essere considerato il primo trattato femminista scritto da una donna nel periodo della Rivoluzione francese e dell'Illuminismo. Edito nel 1790, e qui in prima edizione annotata, l'opera è centrale per indagare l'elaborazione e la circolazione del linguaggio dei diritti nel XVIII secolo.