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Oggetto di questo libro è una lettura analitica di "The Hollow Men di T.S. Eliot". Pubblicato tre anni dopo il più celebre "The Waste Land (1922)", il poemetto è ben noto agli esegeti di Eliot, tanto quanto il disegno oscuro dei suoi scarni versi, espressione di un disagio esistenziale ed epocale che, più di altre sue opere, manifesta la coscienza inquieta di Eliot negli immediati anni postbellici. Nel rispetto delle reticenze del suo autore, la lettura di Caterina Ricciardi prova a non violare la segretezza intima del poema, senza tuttavia rinunciare a ricostruire la storia e il ruolo delle figure archetipali, letterarie e storiche chiamate a costituirne il contorno, confidando a tal scopo su nuove risultanze contestuali e sullo sguardo epistemico del nostro tempo.