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"Rina, il silenzio e il dolore" è la storia di una donna segnata da tante sofferenze ma che ha saputo sempre reagire con il sorriso. All'interno altre storie si intrecciano e sono storie di donne del sud, plasmate e immerse in un mondo e una cultura senza vie di uscita per la figura femminile. Sfilano in questo romanzo i modelli di comportamento, rituali preordinati e definiti per le situazioni di vita: innamoramenti costruiti solo su occhiate furtive, impossibilità di conoscersi, richieste di fidanzamento e matrimonio proposte solo al padre famiglia della donna, contratti che non possono coinvolgere persone e anime dei diretti interessati, malgrado fiori, cioccolatini, dolci donati nei momenti significativi. Dalla coralità indifferenziata dei costumi e modi di pensare del tempo si staccano e si stagliano due giovani protagonisti, Rina e Mimmo, che si muovono in uno spazio loro e riescono, per un breve tratto di strada, a individuare e seguire il filo conduttore della propria vita. Lo perdono poi per una svista, il tradimento non consumato di lui e la delusione rabbiosa di lei: come un treno che, allo scambio, imbocca il binario sbagliato e precipita distruggendosi.