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Robert Ritter, psichiatra e criminologo, specialista nelle problematiche giovanili e adolescenziali, acquisi una certa notorieta durante l'era nazista per essere stato indirettamente responsabile del genocidio dei Rom e dei Sinti, perpetrato dal regime nel quadro della sua politica eugenetica e di igiene razziale. La trama del libro si dipana attraverso la ricostruzione della sua breve vita trascorsa tra le severe aule delle universita e i grigi uffici ministeriali del Terzo Reich, tra il sogno giovanile di diventare "il buon dottore" dei bambini e degli adolescenti svantaggiati e una carriera che lo trasformo in un ingranaggio nella micidiale macchina di sterminio nazista. Contestualmente il libro allarga il suo campo di osservazione alle vicende storiche che portarono al potere il partito nazionalsocialista, alle teorie che costituirono l'asse portante delle sue politiche eugenetiche e alle operazioni pianificate di sterminio che ne conseguirono.