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La letteratura psicoanalitica ha da sempre sottolineato l'importanza della figura paterna nel processo di differenziazione madre-figlio. Freud e i post-freudiani hanno descritto il padre nella sua funzione differenziante e protettiva; ma anche normativa, come incarnazione della Legge; oltre a quella di testimone e promotore di un progetto di vita, in quanto non vieta, ma conferisce il diritto al desiderio del figlio. Il ventunesimo secolo sembra caratterizzarsi per l'evaporazione del Nome-del- Padre e con esso anche dei limiti e della sua funzione simbolica, che dovrebbe fare da argine al godimento pulsionale. Ne consegue una perdita di possibilità di radicamento, di elaborazione e di potenziamento dei desideri sul piano della fantasia, un possibile disorientamento di fronte alle scelte, e percorsi di fuga tesi alla ricerca di una soddisfazione immediata, come avviene ad esempio nelle addiction. Se del padre di fine Ottocento e degli inizi del Novecento resta ben poco, Massimo Recalcati descrive anche un cambiamento del rapporto filiale, rappresentato non più da Edipo ma da Telemaco. Il presente volume propone una operazionalizzazione del "complesso di Telemaco" formulato da Recalcati, attraverso la realizzazione di uno strumento che permette di valutare nel soggetto la funzione paterna, materna e la rappresentazione di sé.