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Daniel Defoe, Immanuel Kant, Arthur Schopenhauer e poi ancora Platone, Aristotele, Robespierre, Beethoven, Mozat, Gadamer. Cosa hanno in comune questi grandi personaggi del passato? "Alla luce del camino" è un'antologia di brevi saggi intervallati da alcuni commenti, denominati intermezzi, resi nella forma del dialogo. Gli intermezzi hanno lo scopo di circoscrivere il libro nell'ambito di una cornice narrativa, ma hanno anche l'intento di mettere in relazione, uno con l'altro, i vari argomenti trattati nei singoli saggi. Fra i temi proposti spiccano quelli di bioetica ("La medicina come arte" ed "Etica kantiana e medicina moderna") e di estetica filosofica ("Sul gesto" e "Spunti sull'estetica musicale di Arthur Schopenhauer"). Tuttavia non sono meno importanti i suggerimenti di critica cinematografica ("Il mondo di Matrix"), o di storiografia ("In difesa di Massimiliano Robespierre"), con i quali si offrono al lettore alcune occasioni di riflessione, che forse esulano un po' dal consueto. Gli autori di questa raccolta di saggi sono due fratelli di Torino, l'uno filosofo e musicista, l'altro medico.