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Trieste, 1973: un bambino, durante una cena in famiglia, scopre che esiste un posto magico chiamato "Paesi dell'Est". Lì, dove le foto a colori vengono in bianco e nero, c'è anche una città divisa da un muro gigante che si può pasticciare senza che nessuno dica niente. Di giorno, poi, al posto del filo spinato stendono dei rotoloni di marzapane buono. Ha più senso rimanere a Ovest? Le prime, eccentriche avvisaglie di una dissidenza inconsapevole quanto profonda hanno il candore dell'adolescente che snobba Rivera per Sparwasser, calciatore della Germania Est. Ormai ragazzo, per tutti diventa "Tito": in lui si accendono subito ambizioni e entusiasmi, dopo una vacanza-premio coi genitori, a Budapest, movimentata dalla compagnia di una serafica spia in fuga... Fino al periodo universitario che, tra il sogno di coniugare capitalismo e socialismo e la passione per la musica dark anni '80, gli dà occasione di tornare oltre cortina: sullo sfondo dell'imminente caduta del Muro, un viaggio per le capitali dell'Est con la fidanzata filoamericana Simona e l'amica Anna, accompagnata dallo scapestrato punk Sony-boy. Un viaggio che per Tito è un'illuminazione, e lo spingerà a una drastica scelta di vita e a un incontro inatteso.