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La tradizione campidanese conserva alcune tra le forme più antiche ed originali della ricchissima civiltà poetica della Sardegna. Due in particolare, i mutetus e le cantzonis, ne rappresentano molto bene l'essenza e la sensibilità: i mutetus sono componimenti monostrofici usati dagli improvvisatori, dalla poliedrica complessità metrica, assolutamente inusuale nelle formule estemporanee, in cui è presente uno iato logico interno, per cui ogni strofa risulta dal connubio di due concetti distanti, ma uniti formalmente; le cantzonis sono invece racconti fantastici, esposti attraverso un linguaggio figurale finemente allegorico e tipicamente campidanese, in cui l'interpretazione del senso più profondo deve avvenire attraverso una doppia chiave di lettura.