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Ripercorrere i momenti fondamentali della vita del real albergo dei poveri di Napoli attraverso la storia del suo cantiere, ricordare gli aspetti che hanno portato al declino dell'istituzione e alla parcellizzazione dell'opera, può essere utile per delineare la crisi che ne ha fatto perdere l'identità. La frammentazione dell'organismo architettonico è avvenuta con evidenza dalla seconda metà del secolo XIX a causa della mancanza di spazi urbani ove collocare le nuove funzioni necessarie alla vita della città (caserme, carceri, ospizi, ospedali, industrie, scuole e tante altre ancora). Si aprono così delle lacerazioni nella continuità dello spazio progettato da Ferdinando Fuga, lottizzato e concesso in affitto a privati, per immettervi destinazioni d'uso ad esso spesso incompatibili. Il terremoto del 23 novembre 1980 ha posto l'esigenza di rimediare a una questione rimasta tuttora irrisolta: il recupero del valore ideologico dell'iniziativa e l'eliminazione delle barriere storiche per consentirne la fruizione che, per ovvi motivi, può essere possibile solo ridando al monumento il suo carattere autorappresentativo espresso dall'unitarietà dell'involucro col suo contenuto.