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All'alba del 30 gennaio 1990, una notizia incredibile sveglia Santiago del Cile: durante la notte, quarantanove prigionieri politici sono evasi dalla prigione pubblica, facendosi beffe della famigerata polizia di Pinochet. Nessuna violenza, nessun colpo di pistola: i detenuti se la sono svignata uno dopo l'altro attraverso lo stretto budello sotterraneo che loro stessi avevano scavato sotto la prigione, lavorando senza sosta per un anno e mezzo. Vent'anni più tardi, gli stessi uomini, ancora in esilio, hanno deciso di raccontare la loro storia agli amici Anne Proenza e Teo Saavedra: i tanti piani elaborati e poi abbandonati, l'organizzazione impeccabile del lavoro, le incomprensioni politiche, la pazienza, gli stratagemmi, le invenzioni, gli amici e gli amori là fuori e, soprattutto, un segreto da serbare... Il racconto alterna la suspense della preparazione e messa in atto della fuga alla storia dell'indagine condotta dal giudice incaricato di far luce sull'incredibile vicenda. Come sono andate veramente le cose? È possibile che un pugno di detenuti sia riuscito a scavare un tunnel lungo 60 metri e a nascondere 50 tonnellate di terra senza alcuna complicità? Una storia straordinariamente vera di forza interiore e di resistenza alla dittatura, raccontata con tono e ritmo degni dei migliori romanzi d'avventura o dei più famosi film d'azione. Prefazione di Olivier Duhamel.