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Chi non ha mai visto una mostra di sculture di Giuseppe Gavazzi non può sapere cosa sia l'"effetto serenità" provocato dalla poesia. La sua scultura è infatti sempre agganciata ad una poesia leggera, e spesso sollecita altra poesia. Una poesia che è formata da tutte le categorie che compongono lo stupore: colori vivacissimi, decori geometrici, ornati direttamente imparentati con elementi della più alta cultura del Trecento e del Quattrocento - soprattutto ad affresco - della Toscana. Gavazzi infatti è stato ed è - oltre che un immaginifico e classico scultore-poeta - uno dei più alti rappresentanti dei restauratori di opere pittoriche e scultoree rinascimentali. Egli ha la facoltà di saper ricreare, e di reinterpretare dall'interno, motivi antichi di decorazioni, senza mai copiarli, senza mai rifarsi direttamente a moduli antichi. Ma ricreandoli con stupore e poesia. Ed egli stesso è cosciente di ciò: in una recente intervista filmata ha infatti affermato: "Il mio è un abbraccio di poesia". Dal testo critico di Paolo Dal Poggetto.