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Eugenio Goglio (1865-1926), indagato anche nella sua attività di intagliatore, scultore e pittore, è soprattutto un artista fotografo che ad ogni scatto rivela la bellezza nascosta in un volto, in uno sguardo, nelle rughe della vecchiaia e nel sorriso della giovinezza, nella gioia della maternità e nello stupore di un bimbo, nella fatica del lavoro e nella gioia delle feste religiose o profane. Ha ritratto il volto e l'anima, ci ha restituito l'uomo e la sua Valle come una totalità, una grande unità complessiva, uno specchio della memoria. Ha saputo guardare con l'occhio dell'anima e della mente con una tale intensità d'artista che a distanza di un secolo le sue fotografie continuano a parlare all'anima nostra. Sfogliando il libro scaturisce lo stupore della bellezza: per le oltre 350 fotografie, ognuna un'opera d'arte, per lo "splendore del dimesso" che rivelano e per "lo sfarzo misterioso di ciò che è umile e nascosto". La stampa su carta preziosa avorio restituisce alle fotografie la patina del tempo. Voce narrante Silvana Milesi.