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La Città Condivisa è una città possibile, è la concezione della città come bene comune che intende favorire la tutela del benessere attraverso la responsabilizzazione individuale e collettiva. Questo lavoro non vuole segnare l'avvio di una riflessione per ipotesi nuove, iniziative sperimentali che la nostra città, come tutte le altre, desidera intraprendere per curare i mutamenti urbani e sociali. La partecipazione a spazi di dialogo, di approfondimento e di confronto sul futuro della città, a partire dalla propria storia, dalle proprie tradizioni, dalle proprie risorse, dall'evidenza delle sue criticità, è sentita fortemente dai giovani che chiedono di essere al centro delle politiche e delle azioni pubbliche. Noi crediamo fermamente che tali spazi rendano possibile la partecipazione ad una cittadinanza attiva attraverso la conoscenza e un efficace utilizzo della partecipazione civile. Lo scopo è di creare le condizioni per agire come cittadini con scambi di responsabilità collettiva. Capua, città presa ad esempio, è una realtà a più vocazioni, capace di far convivere storia e quotidianità, patrimonio monumentale e forme tradizionali di espressioni artistiche e culturali. Capua è porta aperta al profondo Sud che svela a poco a poco la sua ricchezza culturale da scoprire nei vicoli del centro storico medioevale, dentro le mura dei suoi palazzi e delle antiche chiese, come nelle sue ricchezze ambientali e naturalistiche, attraverso i suoi boschi, il suo fiume, la piana e la collina, che ne tracciano i confini a mo' di cornice. Racconta la sua grandezza attraverso la sua gratificazione storica e le prestigiose collezioni dei suoi musei. Prefazione di Paolo Pedone.